La 329^ puntata di Coxo Spaziale ha come ospiti telefonici Andrea Renzini e Giulia Dall'Olio, che ci parlano delle loro mostre al Museo della Musica e alla Galleria Studio G7, e poi ascoltiamo un estratto dalla conferenza stampa della mostra Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori, a cura di Alessia Masi, al Museo Morandi.
Musica
Losers (feat. Riz MC &
Envy) – Flush
Andrea Renzini – Match - Funny Mix
Francesco De Gregori – Chissà dove sei
VolkWerk Folletto – Zermatt Hassle (instrumental)
Alice Ivy – Ticket To Heaven
Menzioni
Francesco De Gregori – Chissà dove sei
VolkWerk Folletto – Zermatt Hassle (instrumental)
Alice Ivy – Ticket To Heaven
Menzioni
Giovedì 1 ottobre 2020 alle h 18.00, a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria - inaugura una mostra di Andrea Renzini yeah!
Dal 2 ottobre al 7 novembre 2020 il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna ospita Turbo Surplus, installazione sonora site specific ideata da Andrea Renzini che, attraverso un registro leggero e ludico, intende porre in connessione la cultura e la storia della musica con le più recenti esperienze contemporanee.
Per dialogare con gli strumenti d’epoca e le testimonianze visive di celebri compositori conservati nel museo, l'artista propone esiti legati alla ricerca musicale più all’avanguardia, scegliendo di utilizzare rumori di macchine come fonte sonora e compositiva.
Seguirà alle h 20.00, nella Sala Eventi del museo, una performance dei Ping Pong (Andrea Renzini, aspirapolvere; Stefano Passini, batteria e elettronica), a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
Info: www.museibologna.it/musica/
Dal 2 ottobre al 7 novembre 2020 il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna ospita Turbo Surplus, installazione sonora site specific ideata da Andrea Renzini che, attraverso un registro leggero e ludico, intende porre in connessione la cultura e la storia della musica con le più recenti esperienze contemporanee.
Per dialogare con gli strumenti d’epoca e le testimonianze visive di celebri compositori conservati nel museo, l'artista propone esiti legati alla ricerca musicale più all’avanguardia, scegliendo di utilizzare rumori di macchine come fonte sonora e compositiva.
Seguirà alle h 20.00, nella Sala Eventi del museo, una performance dei Ping Pong (Andrea Renzini, aspirapolvere; Stefano Passini, batteria e elettronica), a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
Info: www.museibologna.it/musica/
Alla Galleria P420 la doppia mostra personale del pittore Merlin James (Cardiff, 1960) e di Marie Cool Fabio Balducci (Valenciennes, 1961 e Ostra, 1964). Tra loro indipendenti, le mostre segnano la prima collaborazione di P420 con questi artisti.
Per ogni estatico istante è il titolo della mostra di Giulia Dall’Olio e Paola De Pietri che inaugura la nuova stagione espositiva dello Studio G7.
Il progetto, a cura di Irene Sofia Comi, propone un dialogo tra due ricerche che per la prima volta si relazionano in uno spazio comune, in un’alternanza di tempo e forma.
Il fattore relazionale, che accomuna la ricerca di due artiste di differenti generazioni e si manifesta nell’interazione tra uomo e paesaggio – sottolinea Comi – nasce in realtà da premesse differenti e dà vita a esiti linguistici distinti. Se Giulia Dall’Olio presenta opere a carboncino su carta inedite dove la natura supera il formato dell’opera compiendosi in un site-specific, Paola De Pietri racconta, attraverso una serie di fotografie in bianco e nero, la pianura del fiume Po’, il paesaggio che da sempre conosce e percepisce, attraverso alberi e case, interpretandolo come se fosse un frammento di un discorso il cui senso è andato perduto nel tempo. L’esposizione rivela inoltre come il fattore temporale, all’apparenza nascosto, sia una presenza fondamentale nelle singole ricerche: da una parte un lungo peregrinare, che si sintetizza in un attimo, dall’altra un’esecuzione a carboncino lenta e minuziosa che scava in una sedimentazione mnemonica, rapidamente cancellata dal gesto.
Il progetto, a cura di Irene Sofia Comi, propone un dialogo tra due ricerche che per la prima volta si relazionano in uno spazio comune, in un’alternanza di tempo e forma.
Il fattore relazionale, che accomuna la ricerca di due artiste di differenti generazioni e si manifesta nell’interazione tra uomo e paesaggio – sottolinea Comi – nasce in realtà da premesse differenti e dà vita a esiti linguistici distinti. Se Giulia Dall’Olio presenta opere a carboncino su carta inedite dove la natura supera il formato dell’opera compiendosi in un site-specific, Paola De Pietri racconta, attraverso una serie di fotografie in bianco e nero, la pianura del fiume Po’, il paesaggio che da sempre conosce e percepisce, attraverso alberi e case, interpretandolo come se fosse un frammento di un discorso il cui senso è andato perduto nel tempo. L’esposizione rivela inoltre come il fattore temporale, all’apparenza nascosto, sia una presenza fondamentale nelle singole ricerche: da una parte un lungo peregrinare, che si sintetizza in un attimo, dall’altra un’esecuzione a carboncino lenta e minuziosa che scava in una sedimentazione mnemonica, rapidamente cancellata dal gesto.
Nell'ambito di un nuovo ciclo di focus espositivi denominato RE-COLLECTING, che indagherà aspetti particolari, opere e temi delle collezioni MAMbo e Museo Morandi, Morandi racconta è un calendario di tre appuntamenti a cadenza bimestrale, che comprende iniziative di approfondimento su alcuni temi della ricerca artistica di Giorgio Morandi.
Il primo focus, a cura di Alessia Masi, è dedicato ai fiori, soggetto che l'artista bolognese amava particolarmente. I lavori esposti si collocano in un arco di tempo che va dal 1924 al 1957, ovvero dal dipinto appartenente al museo, con i papaveri appena raccolti, a quello di collezione privata in cui quella stessa varietà di fiore è di seta come lo sono le rose, soggetto che ricorre nelle altre nove tele esposte. In mostra sono presenti anche due oggetti in porcellana provenienti da Casa Morandi, insieme a ciò che resta di quei fiori di seta o essiccati che, proprio per la loro durata perenne, erano stati scelti dall'artista come modelli di rappresentazione. A completare il percorso, due acqueforti in cui Morandi affronta lo stesso tema, utilizzando fiori veri e freschi, oltre ad una selezione di lettere e documenti.
L'esposizione è anche occasione per presentare al pubblico due nuovi dipinti pervenuti al Museo Morandi in comodato.
http://www.mambo-bologna.org/museomorandi/mostre/mostra-296/
Il primo focus, a cura di Alessia Masi, è dedicato ai fiori, soggetto che l'artista bolognese amava particolarmente. I lavori esposti si collocano in un arco di tempo che va dal 1924 al 1957, ovvero dal dipinto appartenente al museo, con i papaveri appena raccolti, a quello di collezione privata in cui quella stessa varietà di fiore è di seta come lo sono le rose, soggetto che ricorre nelle altre nove tele esposte. In mostra sono presenti anche due oggetti in porcellana provenienti da Casa Morandi, insieme a ciò che resta di quei fiori di seta o essiccati che, proprio per la loro durata perenne, erano stati scelti dall'artista come modelli di rappresentazione. A completare il percorso, due acqueforti in cui Morandi affronta lo stesso tema, utilizzando fiori veri e freschi, oltre ad una selezione di lettere e documenti.
L'esposizione è anche occasione per presentare al pubblico due nuovi dipinti pervenuti al Museo Morandi in comodato.
http://www.mambo-bologna.org/museomorandi/mostre/mostra-296/
Comments
Post a Comment