Coxo Spaziale #226 - Il XXXVIII anniversario della strage di Ustica / Il ruolo dell'artista

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La 226^ puntata di Coxo Spaziale tratta della strage di Ustica nel suo 38° anniversario, il 27 giugno 1980. Ascoltiamo le parole di Daria Bonfietti, Presidente Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, registrate alla conferenza stampa al MAMbo lunedì scorso, ascoltiamo qualche vecchio vinile della nonna Angela Malaguti, e la voce Jazz di Lucy Pickering.

L'immagine per il XXVIII anniversario della strage di Ustica


Musica

Losers (feat. Riz MC & Envy) – Flush
The Shanghai Restoration Project - The Wandering Songstress
Billy Bragg - The world turned upside down
Liz Lawrence - When I was younger
Lucy Pickering - Car on the Hill
Antoine - Io voglio andare in guerra
Phia - So Far, So Close

The cover of the 7' Between the wars by Billy Bragg


Menzioni


Venerdì 29 giugno ore 21.30
DIMENTICARE (LA BOLOGNINA)
Esito dei laboratori
liberamente tratti dal testo di Paolo Nori
a cura di La Baracca – Testoni Ragazzi, Cantieri Meticci, Dipartimento Educativo MAMbo
realizzato dagli studenti e dalle studentesse Beatrice Bevilacqua,  Beatrice Collina, Mariangela Esteban, Iman H’Nasri, Eleonora Lolli, Greta Masu, Meryem Mountahi, Sara Jane Lessio, Alessandro Brasa, Luca Donati, Daniel Gherardi, Giorgio Guidotti, Riccardo Mazzoni, Martina Neri, Sanjeevan Raveendran, Giorgio Russo, Giuseppe Sapone, Rachele Zambelli, Pietro Furio Bartalini, Arianna Benedetto, Alice Castiglieri, Alessio Cremonini, Jethro Lagac, Lorenzo Magagnoli, Sabrina Silvestrini, Francesca Verganti, Alessandro Zambon, Federico Zucchini
degli Istituti Scolastici Sabin, Aldini Valeriani, Serpieri, Rosa Luxemburg
“Dig where you stand”. Letteralmente “scava dove sei”.
Per un compito, la classe di una scuola della Bolognina si ritrova a dover affrontare una ricerca sulla memoria. Una ricerca con un titolo chiaramente provocatorio: “Dimenticare (la Bolognina)”.
Le ragazze e i ragazzi scopriranno che dimenticare la Bolognina è impossibile. Lo dicono i muri, le strade, i parchi, le targhe.
Lo dicono le persone che hanno vissuto in prima persona il male che ha attraversato il quartiere, in anni diversi. Lo dicono le persone che hanno lottato contro quel male.
Lo dicono i luoghi simbolo di questo quartiere: il Museo per la Memoria di Ustica, il Memoriale della Shoah, il monumento commemorativo della Resistenza in piazza Unità, l’Area Gobetti dove si è scatenata la ferocia razzista della cosiddetta Banda dell’Uno Bianca.
Il testo multiforme di Paolo Nori gioca con le parole, ribadendo quanto sia importante dare nuova vita alla memoria e trovare nuove strade che portino testimonianza del luogo che abitiamo, anche per parlarne con le nuove generazioni.
Partendo dal testo di Paolo Nori sono stati realizzati diversi percorsi artistici: il laboratorio teatrale condotto da Bruno Cappagli e Daniela Micioni de La Baracca – Testoni Ragazzi; il laboratorio di costruzione di oggetti a cura di Cantieri Meticci e quello di creatività grafica e comunicazione visiva a cura del Dipartimento educativo MAMbo che ha prodotto insieme ai ragazzi delle scuole coinvolte la decorazione di un autobus di linea, gentilmente reso disponibile da Tper.
I laboratori sono stati svolti all’interno del progetto I luoghi raccontano la memoria: viaggio, destino, memoria promosso dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e sostenuto dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.
http://attornoalmuseo.it/portfolio-articoli/dimenticare-la-bolognina/

Mercoledì 4 luglio, ore 21.30
È ASSURDO PENSARE CHE GLI AEREI VOLINO
Spettacolo teatrale
uno spettacolo di Kepler-452
concept e drammaturgia Kepler-452
regia Enrico Baraldi, Nicola Borghesi
in scena Paola Aiello, Nicola Borghesi
suoni Bebo Guidetti
organizzazione Michela Buscema
Il 27 giugno del 1980 un aereo decolla da Bologna per non atterrare più. Gli ottantuno passeggeri, insieme ai propri effetti personali, alla propria identità e memoria, resteranno, come dice uno dei parenti delle vittime, “sospesi in volo”. Pochi mesi dopo l’incidente la compagnia Itavia cesserà per sempre le sue attività.
Noi non sappiamo nulla di questi ottantuno scomparsi negli anni ottanta, non li abbiamo conosciuti, né lo potremo fare mai. Restano però di loro alcune cose: il meticoloso catalogo degli oggetti rinvenuti nel relitto del volo Itavia, i loro parenti, ciò che hanno lasciato dietro di sé.
La sagoma del DC-9 Itavia conservata nel Museo per la Memoria di Ustica è composta da brandelli giustapposti, singoli pezzi intervallati da spazi vuoti che restituiscono un’immagine frammentaria ma potente.
Tenteremo di ricostruire alcune identità partendo proprio da ciò che hanno lasciato, immaginando la possibilità di riempire gli spazi vuoti tra un frammento e l’altro, alternando drammaturgia e indagini, incrociando interviste, oggetti e libere associazioni.
In scena racconteremo il processo di indagine e di avvicinamento alle identità degli scomparsi attraverso immagini, interviste, suoni e la nostra presenza sulla scena.
La domanda alla quale tenteremo di rispondere è: cosa lasciamo dietro di noi? Se dovessimo rimanere per sempre, inspiegabilmente sospesi in volo, ora, noi, cosa lasceremmo e a chi? Cos’è la memoria e in quale punto dell’essere umano si trova? A cosa serve? Come si esercita? Come fanno gli aerei a volare?
http://attornoalmuseo.it/portfolio-articoli/e-assurdo-pensare-che-gli-aerei-volino/

È ASSURDO PENSARE CHE GLI AEREI VOLINO





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